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dai GIORNALI di OGGIin un'audizione davanti alla commissione finanze della Camera Draghi: "Prefetti? No a pressioni e interferenze della politica" Il governatore della Banca d'Italia: "È prevedibile che la recessione deteriorerà gli attivi bancari" 2009-03-17 |
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-03-17 in un'audizione davanti alla commissione finanze della Camera Draghi: "Prefetti? No a pressioni e interferenze della politica" Il governatore della Banca d'Italia: "È prevedibile che la recessione deteriorerà gli attivi bancari" ROMA - Problematiche del sistema bancario e finanziario. Su questi temi il Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi ha parlato presso la Commissione Finanze di Montecitorio. In merito all''intervento dei prefetti sul controllo dell'assegnazione dei crediti bancari alle imprese, il governatore è stato chiaro: "No a pressioni e interferenze della politica". Draghi chiede dunque che le analisi delle condizioni del credito a livello locale stabilita dal governo con gli osservatori sulle prefetture non sconfini "in un ruolo di pressione sulle banche che spinga ad allentare i criteri di sana e prudente gestione nella selezione delle clientela". TREMONTI BOND - Poi è arrivato dal governatore un invito alle banche ad utilizzare i Tremonti Bond per rafforzare il capitale: "L'irrobustimento del capitale - ha detto il governatore - anche con gli strumenti messi a disposizione dello Stato, è condizione per sostenere la capacità del sistema bancario di fornire credito all'economia". TITOLI TOSSICI - Gli interventi adottati dalle banche centrali e dallo Stato "hanno evitato il collasso del sistema ma non ancora portato chiarezza nei bilanci di quelle banche che più hanno investito nei titoli che chiamiamo tossici", ha affermato Draghi spiegando che "permane incertezza sull'entità e la distribuzione delle perdite nei bilanci di quelle che erano le più grandi banche mondiali". PIL - Poi parlando della situazione italiana ha affermato: "Tutti gli indicatori (produzione, ordinativi e giacenze di magazzino) continuano a segnalare ritmi produttivi molto bassi. Nel primo trimestre di quest'anno il prodotto interno lordo si contrarrebbe per la quarta volta consecutiva. È verosimile - ha aggiunto - che l'intero 2009 si chiuda con un nuovo, significativo calo dell'attività economica, concentrato soprattutto nel settore privato". LO STATO ACCELERI PAGAMENTI FORNITORI - Lo Stato è debitore nei confronti delle imprese per un importo pari a 2,5 punti percentuali di Pil, così "un'accelerazione dei pagamenti darebbe sostegno alle imprese senza appesantire strutturalmente i conti pubblici", ha detto il governatore. "I crediti commerciali che le imprese vantano nei confronti delle amministrazioni pubbliche, concessi con dilazioni e ritardi nel pagamento di beni e servizi sono molto elevati: circa il 2,5 per cento del prodotto interno lordo, oltre il 30 per cento della spesa annua delle amministrazioni per consumi e investimenti". 17 marzo 2009 |
REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2009-03-17 Audizione del governatore della Banca d'Italia alla commissione Finanze della Camera No di via Nazionale a "interferenze politico-amministrative" nei singoli casi Draghi: "Il monitoraggio dei prefetti non diventi pressione sulle banche" Piuttosto, lo Stato venga incontro alle imprese "accelerando i pagamenti dovuti" che valgono attualmente "il 2,5% del Pil" Draghi: "Il monitoraggio dei prefetti non diventi pressione sulle banche" Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi(a sinistra) con il ministro dell'Economia Tremonti ROMA - Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi chiede di evitare "interferenze politico-amministrative nelle valutazioni del merito di credito di singoli casi". Lo ha detto nel corso dell'audizione alla commissione Finanze della Camera. (trasmessa in diretta da Repubblica Tv). Riferendosi in particolare al ruolo che avranno i prefetti nella valutazione dell'erogazione del credito, il governatore ha precisato: "E' essenziale che l'analisi delle condizioni del credito a livello locale non sconfini in un ruolo di pressione sulle banche che spinga ad allentare il rispetto di criteri di sana e prudente gestione nella selezione della clientela". "Gli interventi delle autorità di politica economica hanno evitato il collasso del sistema - ha ricordato Draghi - ma non ancora portato chiarezza nei bilanci di quelle banche che più hanno investito nei titoli che chiamiamo tossici. Permane incertezza sull'entità e la distribuzione delle perdite nei bilanci di quelle che erano le più grandi banche mondiali". In particolare riferendosi all'Italia, il governatore di Bankitalia ha ribadito che le banche italiane al momento hanno sofferto perdite minori, a causa di una minore esposizione verso i titoli tossici. Però, in vista di un peggioramento della situazione, Draghi ha invitato le banche ad utilizzare i Tremonti Bond per rafforzare il capitale: "L'irrobustimento del capitale, anche con gli strumenti messi a disposizione dello Stato, è condizione per sostenere la capacità del sistema bancario di fornire credito all'economia". Draghi ha ricordato che però negli ultimi tempi le quotazioni delle banche italiane hanno perso in media il 50%. Inoltre "La recessione sta incidendo sulla qualità del credito, e questo è indice particolarmente preoccupante: il rapporto fra nuove sofferenze e impieghi alle imprese è in rapido aumento". Da qui l'invito a evitare indebite interferenze, Piuttosto, ha suggerito Draghi, se il governo vuole aiutare le imprese, in grave difficoltà per via della crisi, lo Stato dovrebbe saldare i debiti nei loro confronti. Le pubbliche amministrazioni, ha ricordato il governatore, devono attualmente alle imprese un importo pari a 2,5 punti percentuali di Pil, così "un'accelerazione dei pagamenti darebbe sostegno alle imprese senza appesantire strutturalmente i conti pubblici". Quanto alle previsioni generali sull'economia, il governatore di Bankitalia ha ribadito che "Alla luce dell'andamento degli indicatori economici il Pil italiano del primo trimestre di quest'anno, "si contrarrebbe per la quarta volta consecutiva". Draghi ha poi aggiunto che appare verosimile che "l'intero 2009 si chiuda con un nuovo calo signficativo dell'attività economica". Valutando poi i prossimi interventi del governo a sostegno dell'economia, e in particolare il piano case, il governatore ha osservato che, "con una semplificazionme degli adempimenti e una riduzione degli oneri, "potrebbe avere effetti di stimolo". Tuttavia, "la complessità della materia, la presenza di competenze concorrenti fra Stato e Regioni, la necessità di congegnare l'intervento in modo da preservare l'ambiente naturale ed equilibrio urbanistico ne rendono incerta la portata da un punto di vista congiunturale". (17 marzo 2009)
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-03-17 Draghi: la recessione continuerà Nuovo allarme dal Governatore di Bankitalia: in un'audizione alla Camera, Mario Draghi ha spiegato che la recessione proseguirà nel 2009. Non solo, ma per l'intero anno è prevedibile un "nuovo, significativo calo dell'attività economica". Questo perchè, ha aggiunto, "tutti gli indicatori (produzione, ordinativi e giacenze di magazzino) continuano a segnalare ritmi produttivi molto bassi". Quindi, il numero uno di Palazzo Koch ha chiesto di evitare "interferenze politico-amministrative nelle valutazioni del merito di credito di singoli casi". La valutazione sull'erogazione del credito, ha spiegato Draghi, "è e deve restare attività imprenditoriale basata su un prudente apprezzamento professionale della validità dei progetti aziendali". In particolare poi, riferendosi al ruolo che avranno i prefetti in questo processo, il Governatore haammonito: "È essenziale che l'analisi delle condizioni del credito a livello locale non sconfini in un ruolo di pressione sulle banche che spinga ad allentare il rispetto di criteri d sana e prudente gestione nella selezione della clientela". Quanto alle probabili nuove mosse "anti-crisi", Draghi ha ninvitato lo Stato a saldare i suoi debiti con le imprese: le pubbliche amministrazioni, ha ricordato, devono attualmente un importo pari a 2,5 punti di pil e quindi "un'accelerazione dei pagamenti darebbe alle imprese un sostegno senza appesantire i conti pubblici". Infine, un accenno anche al piano-casa che il Governo si appresta a varare: secondo Draghi, potrebbe avere un effetto di stimolo ma è incerta la sua portata da un punto di vista congiunturale. Sulla crisi, è tornato anche il commissario agli Affari+ monetari, Joaquin Almunia: l'intera Europa rischia "un autunno caldo" come conseguenza della crisi globale. 17 marzo 2009
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2009-03-17 Draghi: "No a ingerenze politiche sul credito" di Nicoletta Cottone 17 marzo 2009 Sì ai Tremonti bond, no a interferenze della politica nelle valutazioni di merito del credito. E chiarezza sui titoli tossici delle banche mondiali. Sono alcuni dei punti cardine dell'intervento del Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, svolto nel corso di un'audizione alla commissione Finanze della Camera sul sistema bancario e finanziario, trasmessa in diretta sul sito del Sole 24 Ore. "Gli interventi - ha detto Draghi - hanno evitato il collasso del sistema, ma non ancora portato chiarezza nei bilanci di quelle banche che più hanno investito nei titoli che chiamiamo tossici. Permane incertezza sull'entità e la distribuzione delle perdite nei bilanci di quelle che erano le più grandi banche mondiali". Inoltre, ha avvertito, "è prevedibile che la recessione deteriorerà gli attivi bancari". Quattro le condizioni per ripristinare la fiducia nel sistema bancario. Per il Governatore ripristinare le condizioni di fiducia nel sistema bancario è questione globale, non nazionale. Quattro le condizioni "essenziali", a partire dalla necessità di fare pulizia sugli attivi dei bilanci. "Questo - ha detto Draghi - deve divenire parte integrante degli interventi pubblici a supporto del sistema finanziario". In Europa, poi, si fissino criteri omogenei. Comuni devono essere i criteri per definire il capitale delle banche in vista delle ricapitalizzazioni. Terzo punto per il Governatore è che le autorità hanno chiarito come intendano proteggere tutte le istituzioni sistematicamente rilevanti, lasciando a carico degli azionisti le eventuali perdite e proteggendo invece gli altri creditori. Quarta e ultima condizione è che "è ora di passare alla sistemazione dei problemi ereditati dal passato alla riflessione sul modo di assicurare la disponibilità del credito da ora in poi". E per questo ricapitalizzare è necessario ma non sufficiente: "Occorre pensare a strumenti nuovi, anche non convenzionali". Bankitalia, ha sottolineato il Governatore, "prima al mondo", avvierà la vigilanza anche sulle remunerazioni dei manager degli istituti, con istruzioni ad hoc che entreranno in vigore a giugno. Recentemente, poi, il Financial Stability Forum, guidato dallo stesso Draghi, ha emanato principi di remunerazione a livello mondiale. No a interferenze politiche nelle valutazioni di merito del credito. "Ritengo che debbano essere evitate interferenze politico-amministrative nelle valutazioni del merito di credito di singoli casi". Il credito, ha spiegato il Governatore, "é e deve restare attività imprenditoriale, basata su un prudente apprezzamento professionale della validità dei progetti aziendali". Dunque il lavoro dei prefetti nell'analisi del credito erogato alle imprese non deve "sconfinare" in un "ruolo di pressione sulle banche che spinga ad allentare il rispetto di criteri di sana e prudente gestione nella selezione della clientela". Essenziale migliorare il coordinamento della vigilanza nella Ue. Draghi ha sottolineato che la Banca d'Italia "non ha mancato" nel suo lavoro di vigilanza e in Italia non ci sono stati casi di banche che "sono saltate come in altri paesi". Ha rivendicando come già al suo arrivo nel febbraio 2006 aveva denunciato i rischi dei derivati e come il sistema della vigilanza di Via Nazionale abbia funzionato tenendo a mente "non i prodotti ma gli intermediari". Ha rilevato "l'esigenza di un forte coordinamento globale è evidente e condivisa". Per il Governatore migliorare il coordinamento della vigilanza "è essenziale soprattutto a livello europeo, se si vogliono preservare i benefici del mercato unico dei capitali". Draghi ha anche ricordato che in Europa sta crescendo "il consenso per soluzioni coraggiose, che prevedano la messa in comune di alcune funzioni di regolazione e supervisione". E ha sottolineato che la nuova architettura della vigilanza europea "non rinuncerá al patrimonio di conoscenze, professionalitá, vicinanza al mercato disponibili nelle autoritá nazionali". Sì ai Tremonti bond. Tremonti bond per sostenere l'economia. "L'irrobustimento del capitale, anche con gli strumenti messi a disposizione dallo Stato, é condizione per sostenere la capacità del sistema bancario di fornire credito all'economia". Il Governatore ha ricordato che le condizioni degli strumenti italiani sono allineate a quelle offerte da altri paeesi europei. "Mi attendo che le banche ne facciano uso per importi adeguati". Accelerare i pagamenti della Pa alle imprese. Indispensabile accelerare i pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese. Il Governatore ha ricordato che i crediti commerciali delle imprese nei confronti delle Pa "connessi con dilazioni e ritardi nel pagamento di beni e servizi, sono molto elevati: circa il 2,5% del Pil, oltre il 30% della spesa annua delle amministrazioni per consumi e investimenti. Un'accelerazione dei pagamenti darebbe sostegno alle imprese senza appesantire strutturalmente i conti pubblici". Il Governatore ha ricordato che tutti gli indicatori - produzione, ordinativi e giacenze di magazzino - continuano a segnalare ritmi produttivi molto bassi. "È verosimile - ha aggiunto - che l'intero 2009 si chiuda con un nuovo, significativo calo dell'attività economica, concentrato soprattutto nel settore privato". Fondamentali interventi a breve, compensati da misure strutturali. Parlando delle misure anticrisi il Governatore ha rilevato che "in paesi come l'Italia, dove è alto il debito pubblico, interventi di breve periodo ampi e incisivi vanno compensati da misure strutturali che diano subito la certezza del riequilibrio del bilancio nel medio periodo". La sostenibilità dei conti pubblici nel lungo periodo - ha sottolineato il Governatore - è fondamentale anche per assicurare l'efficacia delle politiche di breve. Ammortizzatori sociali: bene, ma serve una riforma. Gli interventi del Governo in materia di ammortizzatori sociali, compresi quelli definiti la scorsa settimana, sono "opportuni". Resta però l'esigenza, sottolinea il Governatore, "di impostare fin da ora una riforma complessiva". Piano Casa: incerta la portata congiunturale. Il Piano Casa che il governo intende varare "potrebbe avere effetti di stimolo", ma la complessità della manovra "rende però incerta la portata da un punto di vista congiunturale". Per Draghi la semplificazione degli adempimenti allo studio del Governo in edilizia e una riduzione degli oneri potrebbe avere effetti di stimolo. Ma "la complessità della materia, la presenza di competenze concorrenti fra Stato e regioni, la necessità di congegnare l'intervento in modo da preservare ambiente naturale ed equilibrio urbanistico ne rendono però incerta la portata da un punto di vista congiunturale". Rivedere il trattamento fiscale delle banche. Necessario rivedere il trattamento fiscale delle banche, che, per determinati aspetti, porta a uno svantaggio competitivo. "Alcun aspetti del trattamento fiscale delle banche e di altri intermediari, per cui non vi é una chiara logica economica e che determinano svantaggi competitivi nei confronti di altri paesi - ha detto - dovrebbero essere riconsiderati". In Italia, ha ricordato Draghi, la recessione, che si è aggravata nel 2008, dovrebbe proseguire nel 2009. Si segnalano ritmi produttivi molto bassi, anche se le difficoltà dei mercati di sbocco hanno inciso sulle esportazioni italiane, scese a minimi storici a gennaio. 17 marzo 2009 |
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